Scopri la nostra storia
Dal 500 a.C. ad oggi, scopri di più sulla storia di VillaTravignoli
500 a.C
Questa data segna la realizzazione dell'antica stele etrusca rinvenuta a Travignoli raffigurante un sontuoso banchetto di vino (ad oggi conservata nel Museo Civico Archeologico di Fiesole, FI). Il vino costituiva una parte importante dei rituali quotidiani e delle credenze spirituali etrusche, civiltà famosa proprio per la coltivazione del vino; gli storici ritengono che abbiano sperimentato anche tecniche ibride e di innesto.
1100 CA
I documenti provenienti dal Monastero di Vallombrosa raccontano di vigneti già in coltivazione nel sito di Travignoli nel 28/11/1100.
1473
L'allora proprietaria Aloisa Lotti, lasciò in eredità Travignoli all'ospedale fiorentino Santa Maria Nuova, insieme a tre poderi vicini.
1607
Il direttore dell'ospedale di Santa Maria Nuova, Barnaba degli Oddi, descrive Villa Travignoli come la più importante tra le proprietà ospedaliere. Oggi Travignoli vanta 11 piccole aziende agricole e due frantoi, oltre a granai e vaste cantine.
1800
Il complesso della villa è di proprietà della famiglia Fiaschi ma, dopo il matrimonio tra Sofia Cuccoli Fiaschi e il conte Francesco Busi, Villa Travignoli entra a far parte della tenuta Busi.
1924
Il conte Clemente Busi ottiene una medaglia d'oro per Travignoli alla Mostra Internazionale del Vino di Roma per la superba qualità del suo vino Chianti. Nel 1927 Clemente Busi diventa uno dei fondatori del Consorzio Chianti Putto.
1960
Giampiero Busi trasforma l'azienda da mezzadria a coltivazione propria, ammodernando le cantine e introducendo nuove tecnologie di
produzione del vigneto.
2011
Oggi Travignoli è condotta da Giovanni Busi. La famiglia Busi ha ricevuto il premio "Italia 150" dall'Unioncamere Nazionale (Camera di Commercio Italiana). Questo premio riconosce il successo e la longevità di Travignoli come una delle 150 imprese più antiche d'Italia.
2023
La famiglia Busi ha celebrato il 550° anniversario di Villa Travignoli invitando importatori da tutto il mondo per celebrare il traguardo unico.